venerdì 21 marzo 2008

27^ Giornata di FantaCampionato

Risultati della 27^ Giornata:

Enzo - Salvio 0-0

Sasi - Paolo 1-1

Mario - Felice 0-2

Carmine - Pietro 2-0

Classifica dopo la 27^ Giornata:

Carmine 51

Felice 40

Mario 38

Enzo 37

Paolo 36

Sasi 34

Salvio 32

Pietro 28

giovedì 20 marzo 2008

COPPA UEFA: Sorteggio Quarti di Finale

Sorteggio tutto sommato positivo per la Fiorentina in Coppa Uefa.
Nei quarti gli uomini di Prandelli affronteranno gli olandesi del Psv Eindhoven, mentre nelle eventuali semifinali se la vedrebbero con la vincente tra Sporting Lisbona e Glasgow Rangers.
Tutte avversarie alla portata dei viola.
Nei quarti, la gara d'andata si giocherà ad Eindhoven il 3 aprile e quella di ritorno a Firenze il 10. Il PSV era stato inserito nel girone iniziale di Champions dell'Inter quest'anno ed ha perso due volte contro i nerazzurri, arrivando terzo nel girone (anche dietro al Fenerbache), "retrocedendo" quindi in Coppa Uefa.
Il Bayern se la vedrà con il Getafe. E' a questo punto possibile una fantastica finale tra i tedeschi e la Fiorentina.

Il tabellone completo dei quarti:

Bayern Monaco (GER) - Getafe (SPA)
Bayer Leverkusen (GER) - Zenit S.Pietroburgo (RUS)

Glasgow Rangers (SCO) - Sporting Lisbona (POR)
FIORENTINA (ITA) - PSV Eindhoven (OLA)

CHAMPIONS LEAGUE: Sorteggio Quarti

Appena conclusosi il sorteggio dei quarti di finale della Champions League 2008.
Per uno strano gioco del destino, il derby inglese Arsenal-Liverpool sarebbe potuto essere tutto italiano, tutto milanese, ma, purtroppo per l'Italia, sappiamo come è andata a finire.
L'unica superstite "azzurra", la Roma di Totti, se la vedrà contro il Manchester United di sir Alex Ferguson, in una sfida che sarà la rivincita della passata stagione, dove i giallorossi furono umiliati all'Old Trafford.
Sfide sulla carta facili per le altre due super-favorite della competizione: il Barcellona se la vedrà con i tedeschi dello Schalke 04, mentre il Chelsea verrà sfidato dal Fenerbache di Roberto Carlos.
L'1 e il 2 aprile le gare d'andata, una settimana dopo quelle di ritorno.
La Roma giocherà l'andata a Roma (1° Aprile) e il ritorno a Manchester (9 Aprile).


Il tabellone completo:

ROMA (ITA) - Manchester Utd (ING)
Schalke 04 (GER) - Barcellona (SPA)

Arsenal (ING) - Liverpool (ING)
Chelsea (ING) - Fenerbache (TUR)

CHAMPIONS LEAGUE: Ritorno Ottavo senza impresa per l'Inter


L'INTER esce ancora dall'Europa: 0-1 Liverpool!!!

L'Inter non riesce nell'impresa di battere il Liverpool,anzi soccombe 0-1 per merito di Torres,che punisce i nerazzurri.Il Liverpool si presenta a S.Siro in maniera spregiudicata, con Kuyt-Gerrard e Babel alle spalle di Torres. Assente Xabi Alonso con Mascherano che lo sostituisce sulla linea mediana.L'Inter invece presenta Cruz in attacco e non Crespo, con Vieira-Stankovic-Cambiasso e Zanetti a far da diga a centrocampo.
L'Inter è volenterosa,ma non incide.Fa molto possesso palla, e si presenta davanti alla difesa del Liverpool in numerose occasioni, ma non riesce mai a trovare l'ultimo passaggio dato che i reds chiudono molto bene gli spazi.
Due sono le occasioni principali per i neroazzurri, e capitano entrambe sui piedi di Cruz, che la prima volta impegna Reina con un bel tiro teso dal limite dell'area, mentre la seconda colpisce debolmente con il tacco un cross di Maicon, trovando la reattiva reazione del portiere spagnolo.
Il Liverpool invece si rende pericoloso solo in contropiede e solo sfruttando gli errori dei padroni di casa, come quando Rivas sbaglia il disimpegno e serve Fernando Torres: Julio Cesar dimostra di essere uno dei migliori portieri in circolazione chiudendo gli spazi.
L'Inter dunque non riesce a sfondare, e non capitalizza neanche le occasioni da fermo che il Liverpool le concede: le punizioni vicino all'area di rigore sono infatti tutte calciate in malomodo.
Nel secondo tempo il canovaccio è lo stesso, con l'Inter che preme ma senza far danni, ed il Liverpool che si accontenta di contenere e ripartire.Il tempo ci sarebbe, per gli uomini di Mancini, ma il "solito"Burdisso trova la seconda ammonizione per un fallo (inutile, a centrocampo) su Lucas, e quindi l'espulsione e la doccia anticipata.
In 10 l'impresa è impossibile, e due gol sarebbero davvero un miraggio.Uno spiraglio si intravede quando la difesa dei reds sbaglia un disimpegno ed Ibrahimovic (molti tocchi utili ma poca sostanza negli ultimi metri) si invola verso Reina; Cruz è solo al centro ma lo svedese prova la conclusione: fuori.La partita poteva cambiare in un senso, ed invece cambia nell'altro.
Gol sbagliato, gol subito.L'Inter, che pure in 10 faceva girare bene la palla, prende un veloce contropiede dopo che Maicon aveva perso una palla sulla destra, Fernando Torres è lesto e Chivu (encomiabile la sua partita come quella di Zanetti) troppo lontano. Julio Cesar non può fare il miracolo sulla girata dello spagnolo ed è 0-1.Stadio ammutolito e sangue gelato.L'Inter in campionato è una schiacciasassi ma in Europa è sempre la solita.
Mancini inserisce Jimenez,Pelè e Suazo, ma nulla cambia, anzi.Figo si rifiuta di entrare sullo 0-1 ed ha uno screzio col tecnico di Jesi, Vieira non pare felice di uscire e dalle tribune sale anche qualche fischio.
L'Inter esce dalla Champions, come l'anno scorso dimostrando che in Europa non è così facile, e che se i giocatori si comprano, forse la mentalità deve ancora arrivare.

Coppa Uefa: gli altri Ottavi di Finale

ZENIT SAN PIETROBURGO-Marsiglia 2-0 (andata 1-3)
gol: Pogrebnyak 39°, 77°.
Clamorosa qualificazione per i russi dello Zenit che segnano i due gol necessari per eliminari i favoriti francesi del Marsiglia, a sorpresa fuori dalla Uefa, quindi: vanificato il 3-1 ottenuto al Velodrome una settimana fa.

Amburgo-BAYER LEVERKUSEN 3-2 (andata 0-1)
gol: Barbarez (B) 18°, Trochowski (A) 53°, Gekas (B) 55°, Guerrero (A) 60°, Van der Vaart (A) 80°.
Nonostante la vittoria casalinga per 3-2 con gol decisivo dell'ottimo Van der Vaart, l'Amburgo viene eliminato dal Bayern Leverkusen nel derby tedesco di Uefa (decisivo l'1-0 ottenuto dal Bayerall'andata).

BAYERN MONACO-Anderlecht 1-2 (andata 5-0)
gol: Lucio (B) 9°, Serhat (A) 20°, Iakovenko (A) 35°.
Sconfitta indolore per il Bayern dopo il perentorio 0-5 dell'andata. Serata di gloria per l'Anderlecht.

PSV EINDHOVEN-Tottenham 0-1 (andata 1-0)
gol: Berbatov 81°.
Al Tottenham non riesce il miracolo. Nonostante la vittoria sul campo dell'Eindhoven, la squadra inglese esce agli ottavi ai calci di rigore.

GETAFE-Benfica 1-0 (andata 2-1)
gol: Albin 78°.
Il Getafe si dimostra squadra rivelazione di questa Uefa ed approda meritatamente ai quarti di finale. Il Benfica, che veniva dalla Champions, esce bruscamente ridimensionato.

Werder Brema-RANGERS GLASGOW 1-0 (andata 0-2)
gol: Diego
Gli scozzesi hanno perso per 1-0 a Brema contro il Werder, ma grazie al 2-0 ottenuto in casa nell'andata, passano il turno ai danni dei favoriti tedeschi.

SPORTING LISBONA-Bolton 1-0 (andata 1-1)
gol: Pereirinha

Coppa Uefa: Ritorno Ottavi

Fiorentina che paura: AVANTI DI RIGORE!!!

I calci di rigore decidono il ritorno degli ottavi di Coppa Uefa, alla fine passa la Fiorentina ai quarti di finale. Nei tempi regolamentari e supplementari, il risultato era stato di 2-0 per l'Everton. I viola passano, ma gli inglesi hanno disputato una grandissima partita. Protagonista Sebastian Frey, autore di vari miracoli in partita e di un rigore parato.Prandelli fa turn over in attacco, dove giostrano Jorgensen a destra, il rispolverato Vieri al centro e il giovane Osvaldo a sinistra: per il resto squadra titolare, con Gamberini-Dainelli al centro della difesa e Kuzmanovic a centrocampo, insieme a Donadel e Montolivo (Liverani è ancora out). Pesanti le assenze di Semioli e, soprattutto, di Mutu.
Primo tempo. Inizio di partita equilibrato con un'occasione per l'Everton con un tiro deviato di Osman, a cui risponde la Fiorentina con un timido destro dalla distanza di Donadel che si infrange contro il difensore Jagielka. Al 16° la strada si fa in salita per i viola: difesa incerta, Frey esce a vuoto, Yakubu colpisce di testa su un cross di Pienaar e l'attaccante Johnson deve solo spingere in rete. 1-0 per gli inglesi che trovano così entusiasmo e, sospinti dal pubblico, aggrediscono la squadra di Prandelli. Arteta si rende più volte pericoloso, ma Frey in queste occasioni non si fa trovare impreparato. Al 32° Pasqual mette una bella palla in mezzo, il portiere inglese Howard para la conclusione al volo di Jorgensen. L'Everton però è sempre molto più pericoloso, con i cross dalle fasce di Arteta e Pienaar (ex Ajax), le occasioni fioccano e la Fiorentina spesso sbanda, ma Frey risponde alla grande.
Secondo tempo. Nella ripresa, Prandelli inserisce Pazzini al posto di uno spento Vieri: ma la partita è sempre e solo di marca inglese, con un'occasione per Johnson anticipato all'ultimo momento da Dainelli a due passi da Frey. Occasione dopo occasione, al 21° del secondo tempo, Arteta (scatenato) trova un gol incredibile con un destro da fuori area all'angolino alla destra del portiere viola (forse un pò troppo avanti). Gol simile, anche se da posizione diversa, a quello di Gerrard nel 2-0 del Liverpool contro l'Inter in Champions. In un minuto, poi, doppio incredibile miracolo di Frey, prima su Yakubu (sotto rete) e poi su Lescott (colpo di testa ravvicinato). Fiorentina sotto assedio: centrocampo schiacciato, attacco che non tiene palla e difesa che anticipa raramente gli attaccanti dell'Everton. Alla mezz'ora però miracolo di Howard sul colpo di testa di Pazzini, innescato da Montolivo: grossa occasione per spegnere i fuochi inglesi. La partita si mantiene intensa, bellissima, con un pubblico da paura. Al 91° Yakubu va vicino al 3-0 con un colpo di testa su punizione di Arteta. Ma i 90 minuti si chiudono sul 2-0, e quindi ora supplementari!
1° tempo supplementare. Prandelli inserisce Gobbi per lo stanco Kuzmanovic a centrocampo. Nessun cambio per gli inglesi dall'inizio della gara. Al 12° Dainelli (gara incerta) rischia di combinarla grossa, ma l'Everton non passa. Al 14°, sinistro di Yakubu alto sulla traversa.
2° tempo supplementare. Entra Santana per Jorgensen nella Fiorentina, l'attaccante Anichebe per il laterale Pienaar nell'Everton. Al 4° minuto, Johnson mette in mezzo, Gamberini rischia deviando il pallone verso Frey. Squadre più stanche, anche gli inglesi non spingono più come durante i primi 90 minuti. Al 10° un traversone di Santana viene parato in due tempi da Howard. La viola regge di più. Buono l'ingresso dell'esterno argentino, più fresco, che dopo guadagna un angolo. A due minuti dalla fine, Pazzini sfiora il gol con un tiro vicino al palo di Howard. Il risultato non cambia, 2-0 finale per l'Everton e quindi calci di rigore. Partita tesissima.
Rigori: Gravesen (E) GOL, Pazzini (F) GOL, Yakubu (E) PALO, Montolivo (F) GOL, Arteta (E) GOL, Osvaldo (F) GOL, Jagielka (E) PARATO DA FREY, Santana (F) GOL.
A dir poco strepitosa la parata di Frey su Jagielka, precisi i fiorentini, Santana firma la qualificazione soffertissima.
Il tabellino:
EVERTON - FIORENTINA 2 - 4 ai rigori (2-0 AL 120°) marcatori: Johnson 16°, Arteta 66°
Everton (4-4-2): Howard; Neville, Yobo, Jagielka, Lescott; Arteta, Osman, Carsley, Pienaar (105° Anichebe); Johnson (119° Gravesen), Yakubu.
All: Moyes
Fiorentina (4-3-3): Frey; Ujfalusi, Gamberini, Dainelli, Pasqual; Kuzmanovic (91° Gobbi), Donadel, Montolivo; Jorgensen (105° Santana), Vieri (46° Pazzini), Osvaldo.
All: Prandelli
Ammoniti: Yobo (E), Yakubu (E), Jorgensen (F)
Arbitro: Braamhaar

26^ Giornata di FantaCampionato

Risultati della 26^ Giornata:

Felice - Pietro 1-2

Paolo - Mario 4-1

Salvio - Sasi 1-1

Enzo - Carmine 2-0

Classifica dopo la 26^ Giornata:

Carmine 48

Mario 38

Felice 37

Enzo 36

Paolo 35

Sasi 33

Salvio 31

Pietro 28

martedì 11 marzo 2008

25^ GIORNATA

RISULTATI DELLA 25^GIORNATA:

SASI - ENZO 1-1

MARIO - SALVIO 0-3

PIETRO - PAOLO 0-2

CARMINE - FELICE 1-1


CLASSIFICA DOPO LA 25^GIORNATA:

CARMINE 48

MARIO 38

FELICE 37

ENZO 33

SASI 32

PAOLO 32

SALVIO 30

PIETRO 25

venerdì 7 marzo 2008

Coppa Uefa: Ottavi di Finale Andata

Stasera erano in programma le gare di andata degli ottavi di finale di Coppa Uefa. Come visto per la squdra viola di Mister Prandelli, le altre sette sfide hanno riservato non poche sorprese: una su tutte il capitombolo interno del Benfica per merito dei meno quotati spagnoli del Getafe, un 1-2 (Pablo, De La Red, Mantorras) che lascia poche speranze ai lusitani in vista del ritorno. Bene il Psv, che va ad imporre la sua maggior esperienza in ambito internazionale sul campo del Tottenham (decide Farfan). Prenota un posto ai quarti anche il Marsiglia, vittorioso per 3-1 sullo Zenit, grazie alla doppietta di Cissè ed al solito Niang. Il Leverkusen si aggiudica il derby di Germania contro l'Amburgo (Gekas), mentre un'altra tedesca, il Werder, perde malamente sul campo del Rangers (Davis e Cousin). Il Bolton tiene testa allo Sporting Lisbona nonostante l' 1-1 pregiudichi il ritorno. Nulla può invece l'Anderlecht contro lo strapotere del Bayern Monaco: 5 gol (Ribery, Klose, Podolsky, Toni, Altintop) e qualificazione in cassaforte per la squadra più accreditata, assieme alla Fiorentina, per la vittoria finale del trofeo.

Anderlecht - Bayern Monaco 0-5
Fiorentina - Everton 2-0
Marsiglia - Zenit St. Pietroburgo 3-1
Bolton - Sporting Lisbona 1-1
Rangers - Werder Brema 1-0
Bayer Leverkusen - Amburgo 1-0
Tottenham - Psv Eindhoven 0-1
Benfica - Getafe 1-2

giovedì 6 marzo 2008

Fiorentina - Everton 2-0: i viola affondano gli inglesi


COPPA UEFA: OTTAVI DI FINALE ANDATA

La Fiorentina dopo la grande partita di domenica a Torino si ripete in Coppa Uefa, ed affonda gli inglesi dell’ Everton con un secco 2-0.
A Firenze serata fredda, cade una pioggia mista a nevischio; Viola a sorpresa in campo con Dainelli al posto di Kroldrup mentre Santana va in panchina; Everton con la formazione annunciata.
Inizio di partita molto intenso, con le squadre ben chiuse che si studiano, anche se sono i padroni di casa a comandare le operazioni e a rendersi più pericolosi; al 5' lancio di Dainelli che trova sulla sinistra Osvaldo, tocco delizioso al volo per Pasqual, il quale tira, ma la palla è facile preda del portiere ospite; passano due minuti ed ancora la Fiorentina in avanti, Osvaldo serve Vieri che tira, senza però dare la giusta forza al pallone che termina debole sul fondo. Provano a rispondere gli Inglesi, Dainelli deve salvare su un tentativo di Yakubu, che sfrutta un errore Viola a centrocampo; il ritmo rimane basso e gli uomini di Prandelli continuano a comandare il gioco. Poco prima del riposo, arriva l’occasione per il vantaggio: da Jorgensen a Osvaldo, assist per Vieri, che prova un diagonale violento da destra, sul quale il portiere inglese compie un vero miracolo e riesce a deviare in angolo.Non succede altro e le squadre chiudo il primo tempo a reti bianche, ma sicuramente il predominio è stato della Fiorentina.
Inizio di secondo tempo senza sostituzioni, con i Viola che riprendono a macinare gioco trascinati da un buon Montolivo, che si rende pericoloso prima con un gran tiro dalla distanza,deviato in angolo, e subito dopo con una bella incursione che manda in affanno la difesa ospite. Il risultato non si sblocca, Prandelli decide di fare entrare Pazzini al posto di Vieri; l’attaccante Viola entra subito nel match, al 68’ serve Osvaldo, che a sua volta offre un buon pallone a Pasqual, ma il suo tiro finisce a lato. Il gol è nell’aria, ed arriva due minuti dopo: da Ujfalusi a Kuzmanovic che da 20 metri sfodera un gran tiro che batte Howard. 1-0!!! La Fiorentina non si accontenta e continua a pressare, entrano Gobbi e Santana ed al 80’ arriva il raddoppio: proprio il nuovo entrato Santana, serve Jorgensen in area, tocco delizioso all'indietro per Montolivo, gran tiro e gol, 2-0!! Gli inglesi accusano il pesante passivo e si riversano in avanti, ma rischiano di subire il terzo gol, ancora una combinazione Jorgensen-Santana, con il tiro dell’Argentino che esce di poco.
Ottima partita della Fiorentina che non ha mai corso grossi pericoli, e potrà affrontare la gara di ritorno con un buon margine di sicurezza.



FIORENTINA-EVERTON 2-0

MARCATORI: Kuzmanovic al 25', Montiolivo al 36' s.t.

FIORENTINA (4-3-3): Frey; Ujfalusi, Gamberini, Dainelli, Pasqual; Kuzmanovic (31'st Gobbi), Donadel, Montolivo; Jorgensen, Vieri (23'st Pazzini), Osvaldo (29'st Santana). (Avramov, Kroldrup, Potenza, Cacia). All.: Prandelli.

EVERTON (4-4-1-1): Howard; Hibbert (28'st Johnson), Yobo, Jagielka, Lescott; Osman (10'st Arteta), P.Neville, Carsley, Pienaar; Cahill; Yakubu. (Wessels, Baines, Gravesen, Anichebe, Gosling). All.: Moyes.

ARBITRO: Allaerts.



NOTE: spettatori 10mila circa. Ammoniti Yakubu, Pienaar, Ujfalusi, Howard, Gobbi. Angoli 5-4. Recuperi: 2'pt e 4'st

CHAMPION'S LEAGUE: Ottavi di Finale Ritorno

Nella due giorni di Champions League si sono registrate grandi partite con qualche sorpresa. Il Milan esce dalla Coppa, dopo 6 anni di dominio, a scapito dell'Arsenal. Grande impresa della Roma, che elimina il Real, vincendo perfino al Bernabeu. Per il resto: passano come da pronostico Manchester Utd, Barcellona, Chelsea. Si qualificano, infine, di rigore lo Schalke 04 ai danni del Porto e il sorprendente Fenerbahce di Zico, che approda ad uno "storico" quarto di Finale. In attesa dell'ottava qualficata, che scopriremo martedì prossimo: l'Inter affronta il Liverpool, forte dello 0-2 dell'andata; riuscirà alla banda Mancini il ribaltone?

SIVIGLIA-FENERBAHCE 5-5 dcr

All'andata in Turchia era finita 3-2 per i padroni di casa. Nel fortino spagnolo il Siviglia trova le energie per recuperare lo svantaggio, e passa subito con il suo folletto Daniel Alves (su punizione), per poi bissare con Keita giusto dieci minuti dopo. In entrambi i gol gravi errori (soprattutto sul primo) di Volkan, che non riesce ad agguantare la palla e commette due incredibili papere. La partita sembra indirizzarsi verso una facile vittoria casalinga, ma il Fenerbahce ha un folletto in grado di cambiare le partite: il brasiliano Deivid. E' lui che segna il gol del 2-1 e rianima i giocatori di Zico.A stroncare i loro animi pare esserci il gol di Kanoutè (servito dal solito Daniel Alves) sulla fine del primo tempo, a dimostrazione che questo giocatore è capace di grandi cose; dopo un salvataggio spagnolo sulla linea su tiro di Aurelio, si va al riposo. Nel secondo tempo il Siviglia forse compie l'errore di voler controllare troppo il match, e Deivid lo colpisce ancora,siglando il 3-2 che porta tutti ai supplementari (lasciato ancora una volta troppo solo in area) dato che Renato all' 88' non è abbastanza lucido. Ai supplementari è la paura di perdere a farla da padrone, e le squadre pensano più a difendere piuttosto che ad offendere. Una sola occasione per Deivid (davvero bravo), ed esito scontato sono i calci di rigore (nonostante il Siviglia ci provi), dove Volkan è protagonista e spinge i suoi, incredibilmente, ai quarti (errori per Escudè,Maresca e Daniel Alves).

MANCHESTER UTD-LIONE 1-0

Nella tana dei Red Devils, il Manchester cerca di difendere il gol di Tevez che, all' 88' minuto della partita di andata, gli aveva fruttato il pareggio. Il Lione invece deve vincere, o comunque pareggiare con almeno due gol all'attivo, e ripone quindi le proprie speranze nel bomber di casa Karim Benzema. La partita è molto equilibrata ma non per questo privo di occasioni ed emozioni. Solo che il Manchester è squadra con un tasso di esperienza leggermente maggiore rispetto ai transalpini, e sa anche farlo fruttare. Inoltre ha un campione assoluto come Cristiano Ronaldo, che al 41' batte Coupet, dopo un lungo possesso palla non sfruttato, e regala agli inglesi il passaggio ai quarti. Inutile l'assalto - peraltro molto sterili - dei ragazzi del Lione, che non riescono a creare moltissime occasioni - unica degna di nota quella di Keita al 71' - e non sfruttano quelle che hanno.

BARCELLONA-CELTIC 1-0

Mission impossible per gli highlander scozzesi, si sapeva, e così è stato. Il 3-2 dell'andata fuori casa era un risultato difficilissimo da ribaltare, e la classe mostrata da Messi e compagni sembrava incolmabile per il Celtic, nonostante il buon momento della stellina-McGeady. Mai pronostico è stato più azzeccato.Lavoro anche facile per gli uomini di Rijkaard - che schiera inizialmente Ronaldinho-Messi e Eto'o - dopo che al terzo minuto Xavi sistema le cose (ispira Ronaldinho,rifinisce Sylvinho) ponendo al riparo i blaugrana da eventuali pericoli. Il Celtic non è irresistibile, ed a parte qualche sporadica occasione, e gli spagnoli possono continuare nel loro cammino verso la coppa dalle grandi orecchie. Grande apprensione del Camp Nou per l'infortunio a Messi (risentimento muscolare),domani se ne saprà di più.

CHELSEA - OLYMPIACOS 3-0 (andata 0-0)

Tutto facile per i blues, in vantaggio gia' al 5' con Ballack. Gia' al 24' Lampard chiude il discorso qualificazione, il resto della partita è un allenamento. E' Kalou che cala il tris in avvio di ripresa sugli sviluppi di un corner.Reazione d'orgoglio nel finale dei greci, ma un ottimo Cudicini nega anche il gol della bandiera all'Olympiacos.

PORTO - SHALKE 04 04 2-4 d.c.r. (andata 0-1)

Tedeschi arroccati a difesa del vantaggio ottenuto all'andata, portoghesi alla disperata ricerca del gol della speranza con un ottimo Quaresma. Il Porto rimane in 10 all'80', espulso Fucile. Ma all'85' prodezza di Lisandro Lopez e qualificazione "rinviata" ai supplementari. Il Porto domina in quei 30 minuti, ma Quaresma spreca due ottime occasioni clamorosamente. Si va ai rigori. Shalke infallibile, en-plein dagli undici metri, 4 su 4. Allora sale in cattedra Neur: respinti i rigori di Bruno Alves e di Lisandro Lopez. Qualificazione storica per i tedeschi.

mercoledì 5 marzo 2008

Real Madrid - Roma 1-2: Grande Impresa Giallorossa


MITICA ROMA: vola ai quarti!!!

La Roma si presenta al Bernabeu con due novità: Panucci e Pizarro, in non perfette condizioni, partono dalla panchina. Dentro, al loro posto, Cicinho e Aquilani. Juan è recuperato e parte titolare in difesa accanto a Mexes.
Il Real, senza gli infortunati olandesi Van Nistelrooy, Sneijder e Robben, e lo squalificato Sergio Ramos, rispolvera per la fascia destra difensiva Michel Salgado e si affida al tridente Robinho-Raul-Julio Baptista.
Torna, dopo un mese, Pepe al centro della difesa con Cannavaro.

Il primo tempo comincia un po’ in sordina, con le due squadre che si studiano e il Real che non trova gli spazi per affondare i colpi. Poco dopo il quarto d’ora di gioco la partita si accende: al 17’ Baptista calcia una punizione resa pericolosa da una deviazione della barriera: Doni c è. Sul capovolgimento di fronte clamorosa occasione per la Roma: Aquilani prima c entra l’incrocio dei pali con un siluro dai 30 metri da posizione decentrata e, sull’azione susseguente, lo stesso Aquilani fa partire un altro tiro pericolosissimo deviato in angolo da Casillas. Al 21’ la risposta del Real: su errore difensivo di De Rossi, Baptista da buona posizione non inquadra la porta, anche per merito di Mexes che lo disturba.
Dopo questi lampi la partita torna a viaggiare a ritmi piuttosto bassi. Il Real ha più possesso palla ma non riesce a sfondare, la Roma gioca con molta, forse troppa tranquillità, con disinvoltura, sbagliando alcuni disimpegni ma non disdegnando assolutamente diversi raid offensivi.
Ma il primo tempo non offre altri spunti. Squadre al riposo sullo zero a zero.

Il secondo tempo parte in quarta con 2 azioni pericolose nei primissimi minuti. Baptista coglie, su punizione, la parte superiore della traversa e Perrotta, su cross di Cicinho, spara su Casillas da buona posizione prima che Cannavaro spazzi via in semi-rovesciata.
Il Real, ovviamente, spinge nella speranza di segnare il goal qualificazione, ma nonostante schiacci la squadra di Spalletti non crea particolari pericoli, se non con tiri da fuori area.
Al 64’ la svolta della gara: uno spento Mancini esce per far spazio a Mirko Vucinic che, un minuto dopo il suo ingresso, prende, su cross di Tonetto, una clamorosa traversa con la palla che rimbalza sulla linea.
Sul successivo contropiede del Real, Robinho si presenta al tiro in area da buona posizione ma il pallone sbatte sul braccio di Juan: involontario per l’arbitro.
Ma la Roma è vivissima e al 70’ Vucinic effettua un gran numero su Pepe che lo stende. Il portoghese commette un ingenuità perché probabilmente Cannavaro sarebbe arrivato prima di Vucinic sulla palla. Ma l’arbitro è inflessibile e mostra per la seconda volta il cartellino giallo al portoghese.
Il Real, in 10, va subito in difficoltà sul pressing alto della Roma e tre minuti dopo l’espulsione la squadra di Spalletti passa in vantaggio: cross dalla trequarti di Tonetto e imperioso stacco di Taddei, il peggiore in campo fino a quel momento, che pesca l’incrocio dei pali dal dischetto del rigore: è il meritato vantaggio per la Roma che, purtroppo, dura poco.
Appena due minuti dopo il goal di Taddei, il Real, preso dalla foga, non si accorge di Perrotta a terra e prosegue nella sua azione: Robinho serve Raul, tra l’altro in posizione netta di fuorigioco, che solo davanti a Doni non perdona.
Grandi polemiche tra De Rossi e Guti, reo di non aver spedito il pallone in fallo laterale. Perrotta è costretto ad uscire, al suo posto entra Pizarro.
Le merengues tentano gli ultimi, confusissimi, attacchi finali per portare la partita almeno ai supplementari, ma la Roma non soffre, anzi, controbatte con pericolosi contropiedi non sfruttati adeguatamente prima da Vucinic e poi da Cicinho. Taddei, nel frattempo, aveva fallito la doppietta personale sempre di testa.
Schuster tenta la mossa della disperazione, inserendo Soldato per Baptista, ma non fa altro che intasare ancora di più l’area romana, con l’unico risultato di tenere il pallone abbastanza lontano da Doni.
Al primo dei quattro minuti di recupero concessi dall'arbitro, il meritato goal della vittoria: Panucci, appena entrato al posto di Cicinho, si guadagna e batte una punizione: Vucinic non perdona la bella statuina di Cannavaro ed è il 2-1.
La partita finisce praticamente qui, con la splendida prestazione della squadra di Spalletti, mai seriamente in difficoltà e assolutamente letale nelle ripartenze. Decisivo l’ingresso di Vucinic che in poco più di mezzora di gioco prende una traversa, provoca l’espulsione di Pepe e timbra il cartellino con il goal qualificazione.
Il Real Madrid paga probabilmente le assenze del suo bomber principe Van Nistelrooy e del suo metronomo Sneijder, ma ci è sembrata una squadra senza capo né coda, che basava il suo gioco esclusivamente sui lampi di Robinho e Raul, e per il quarto anno consecutivo esce agli ottavi di finale.
La Roma, invece, per il secondo anno raggiunge i quarti e, in attesa dell’Inter, porta avanti il nome dell’Italia in Europa.
REAL MADRID-ROMA 1-2 72' Taddei, 75' Raul (RM), 91' Vucinic
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; Salgado (64' Torres), Pepe, Cannavaro, Heinze; Diarra (61' Drenthe), Gago; Guti, Baptista (85' Soldado), Robinho; Raul
All. Schuster

Roma (4-2-3-1): Doni; Cicinho (87' Panucci), Mexes, Juan, Tonetto; Aquilani, De Rossi; Perrotta (76' Pizarro), Taddei, Mancini (65' Vucinic); Totti
All. Spalletti

Ammoniti: Heinze, Pepe, Guti (RM), Taddei, De Rossi, Perrotta, Cicinho, Aquilani, Tonetto (R)
Espulsi: Pepe (RM)

Milan - Arsenal 0-2

FINE DEL DOMINIO ROSSONERO IN EUROPA

Finisce negli ottavi di finale l'avventura del Milan in Champions: a San Siro contro l'Arsenal perde 2-0, vanno avanti gli inglesi. I gol dell'Arsenal sono arrivati entrambi sul finire del match: prima Fabregas con un tiro dalla grande distanza, poi con Adebayor da pochi passi su assist di Walcott. Ancelotti ha dovuto rinunciare a Seedorf, il problema muscolare non ha permesso il suo recupero. Inzaghi invece ha affiancato Pato in avanti. Nell'Arsenal invece Van Persie è recuperato, ma solo per la panchina; Adebayor unica punta, con Hleb a supporto.

Primo tempo: Nei primi 20 minuti è assoluto dominio milanista. I rossoneri fann girare molto bene la palla, e al 18' vanno vicini al gol, ma Pato, su cross di Kaka, spreca tirando debolmente. Il Milan prova a vincere e si vede. Kakà con un gran tiro impensierisce Almunia, ma l'Arsenal non sta a guardare, e poco dopo è Adebayor sul lato opposto a metter paura a Kalac. Al 32' Hleb viene ammonito per una presunta simulazione che comunque pareva non esserci. Al 34' traversa di Fabregas, legno colpito con un gran tiro dal limite. Confusione a centrocampo nella parte finale della frazione, si va al riposo sullo 0-0.

Secondo tempo: Ad inizio della ripresa gli inglesi si rendono subito pericolosi. Fabregas ci prova dalla distanza, Kalac sventa in due tempi, con Senderos in leggero ritardo. Al 50' un errore di Pirlo da via libera ad Ebouè che però calcia fuori. Il metronomo rossonero prova a farsi perdonare un paio di minuti dopo, ma la sua punizione è deviata da Almunia in angolo. Al 62' grande progressione di Kaka', ma la sua conclusione finale si perde a lato. Wenger gioca la carta Walcott per provare a vincere la partita, ed evitare lo spettro dei supplementari. Al 75' occasione per Adebayor, ma il centravanti sbaglia Kalac. Poco dopo ci prova Pato, ma il suo tiro finisce di poco al lato. All'84' la svolta del match: Pirlo perde palla, Fabregas supera Gattuso e spara da lontanissimo un tiro che va a insaccarsi alla destra di Kalac. San Siro è ammutolito, esplode la festa dei tifosi inglesi giunti in Italia. Nei minuti di recupero arriva anche il raddoppio: Walcott scappa via in fascia destra, supera Kaladze, crossa basso per Adebayor che non puo' sbagliare.

E' la fine dei giochi, Milan fuori dalla Champions dopo anni di dominio europeo.

martedì 4 marzo 2008

BANFI: Figlio di puttena...

Benvenuti a sti frocioni...

Massimo Troisi: Il Napoli perde col Cesena...

Poesia a te Massimo...

Ricordati che devi morire...

Napoli - Inter 1-0: Goduria con Auriemma

Dylan e le sue donne

Quasi in ogni storia c'è una coprotagonista, e quasi sempre Dylan se ne innamora.
Spesso con risultati devastanti: la donna può rivelarsi l'assassina, oppure può morire, o lasciare Dylan. In ogni caso, ha sempre un ruolo molto attivo, non limitandosi al solito cliché della "fidanzata dell'eroe". È abbastanza raro che una stessa donna ricompaia in seguito, diventando un personaggio ricorrente, tuttavia molte hanno avuto un'importanza determinante nella saga.

Morgana è, senz'altro, il caso più rilevante. Protagonista dell'albo omonimo, uno dei più onirici e complessi dell'intera serie, è stata, come afferma Dylan, l'unico vero amore della sua vita. Almeno fino al numero 100, quando, sempre in un'atmosfera di sogno, viene ricostruito un possibile passato di Dylan, in cui egli scopre che Morgana è, forse, sua madre...


Bree Daniels. Una prostituta che aiuta Dylan a risolvere il caso dell'"Uomo Invisibile" e di cui il nostro eroe si innamora al punto di chiederle di sposarlo. Lei, però, lo rifiuta. Tornerà in un'altra storia, agonizzante per l'Aids, e Dylan non riuscirà a salvarla, neanche proponendo alla Morte di prendere lui al suo posto.


Anna Never. Fotomodella e attrice, distratta e svagata, è una specie di comico terremoto ambulante: inciampa dappertutto, fa cadere ogni cosa, è sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Lillie Connolly appare in un solo albo (un numero speciale a colori per festeggiare i dieci anni della pubblicazione), in cui si rievoca un altro episodio del passato di Dylan, risalente al periodo in cui era un giovane agente di Scotland Yard.
Attivista dell'Ira, Lillie viene arrestata come terrorista e muore in prigione, poco dopo essersi sposata con Dylan (il titolo dell'albo è "Finché morte non vi separi"). Sarà in seguito a questa tragica vicenda che Dylan lascerà la polizia.

Groucho e l'Ispettore Bloch

Groucho, oltre a essere il miglior amico di Dylan, è ufficialmente il suo assistente, ma non ha un gran che dafare e, se potesse, farebbe anche meno. Praticamente, il suo unico compito è di lanciare al suo capo, quando è il momento, la vecchia pistola che lui tiene in consegna, ma perfino in questo spesso sbaglia: dimentica di caricarla, oppure non riesce più a trovarla ("Forse l'ho mandata in lavanderia"), o magari la tira troppo forte e centra Dylan in piena faccia.

Di età indefinibile, ex attore (ma, per quanto ne sappiamo, ha forse partecipato a un unico film, in cui impersonava Groucho Marx, del quale ha conservato la "maschera"), Groucho non prende mai niente sul serio, interviene a sproposito, fa irritare e a volte mette in fuga i probabili clienti, "spaventati" più dalle sue folli freddure che dai mostri o dagli spettri, e corteggia ogni bella ragazza che gli capita a tiro, anche se gli va quasi sempre male, a differenza di Dylan ("Ma cosa gli fai tu alle donne per farle cadere tutte ai tuoi piedi? Lo sgambetto?"). Groucho è una specie di "concentrato" di vari tipi di umorismo, da quello dei fratelli Marx, appunto, a quello di Woody Allen, passando per i film di John Landis ("Animal House", "The Blues Brothers") e quelli di Abrahams e Zucker ("Airplane", "Top Secret!"), senza dimenticare la grande tradizione della commedia americana che ha avuto in Neil Simon uno dei suoi più grandi sceneggiatori. Apparentemente "inutile" ai fini della trama (anche se, a volte, è proprio lui a trovare, magari per sbaglio, il bandolo della matassa), Groucho è, in realtà, una presenza importantissima. Già l'ironia di Dylan attenua molto le atmosfere paurose e le scene più cruente, ma è Groucho a bilanciare perfettamente l'orrore con la sua comicità demenziale, fatta di barzellette, battute a raffica, commenti strampalati.
("Tutto questo è più assurdo di un ciclope strabico!") e, a volte, un pizzico di spiritosa saggezza ("Chissà che cosa succederà?... Mi interessa molto il futuro: è lì che passerò il resto della mia vita").

L'ispettore Bloch, di Scotland Yard, è stato il "maestro" di Dylan ai tempi in cui questi era un poliziotto novellino, gli si è affezionato e l'ha un po' "adottato" come figlioccio. La sua è, dunque, un'amicizia paterna, anche se mascherata dall'aria burbera e apparentemente indifferente a tutto, tranne che all'agognata pensione. Ha sofferto per la scelta di Dylan di abbandonare la polizia , così come disapprova la sua cosiddetta
professione di "Indagatore dell'Incubo", contraria al suo spirito logico e razionale, ma questo non vuol dire che non gli sia rimasto amico. Anzi, pur non credendo affatto nell'occulto, cerca sempre di aiutare il suo vecchio pupillo in tutti i modi. Anche a rischio di perdere, appunto, la famosa pensione, dato che i suoi superiori, e in particolare il sovrintendente, sono
nettamente ostili a Dylan (ritengono che abbia disonorato Scotland Yard mettendosi a fare, come dicono i giornali, il "ciarlatano"). D'altra parte, Dylan non manca di ricambiare l'amico e "papà", intervenendo quando Bloch si trova di fronte a casi inesplicabili, che sfidano la sua fede nel raziocinio.

E molto spesso capita che ognuno trovi la propria soluzione del mistero: realistica quella di Bloch, soprannaturale quella di Dylan. Chi ha ragione? Forse tutti e due...

Chi è Dylan Dog...

Creato da Tiziano Sclavi, Dylan Dog è il più celebre protagonista di una serie horror italiana, (anche se "horror" è una definizione limitativa...). Pubblicate a partire dal 1986 da Sergio Bonelli Editore (allora Daim Press), le avventure di Dylan hanno infatti alternato l'orrore tradizionale con numerosi "omaggi" ai mostri classici Frankenstein, l'Uomo Lupo, Dracula e tanti altri), allo splatter moderno dei film di Dario Argento e George Romero, ma anche al giallo, al surreale e al fantastico in genere, sempre comunque con grande ironia, ed evolvendosi, nel corso degli anni, verso una sorta di "sophisticated horror comedy". Con questi ingredienti, dapprima lentamente e poi in un crescendo sbalorditivo, è esploso il "fenomeno Dylan Dog", diventato il fumetto più venduto in Italia (tra inediti e ristampe ha raggiunto il milione di copie mensili).
Non soltanto: per la prima volta, un fumetto a larga diffusione popolare si è anche affermato come fumetto d'autore, osannato dalla critica e dagli intelletuali più famosi. Dylan Dog è un detective privato che si occupa esclusivamente di casi insoliti, in tutte le sfumature del termine.

Ha poco più di trent'anni, è inglese, vive a Londra in una casa piena di gadget "mostruosi" e con un campanello che invece di suonare lancia un urlo agghiacciante.
Ex agente di Scotland Yard, ha un passato misterioso, di cui si sa ben poco, e anche quel poco è avvolto in una dimensione onirica e surreale.
E non a caso, quindi, il sogno (o meglio l'incubo) e tutto ciò che sembra essere al di là della realtà sono i suoi interessi personali e professionali.
Chi si rivolge a lui non è il marito tradito che vuol far pedinare la moglie, o comunque il normale cliente di un investigatore privato, ma una persona che è stata colpita o anche solo sfiorata dall'ala nera del soprannaturale:

una donna che ha visto un morto risorgere dalla tomba e diventare uno zombi, un uomo ossessionato dagli spettri, una ragazza il cui fidanzato è stato ucciso da un mostro tentacolare... Una persona a cui la polizia non crede, che tutti ritengono pazza, e che spesso rischierebbe davvero di scivolare nella follia se non trovasse qualcuno disposto ad ascoltarla e ad aiutarla. Questo qualcuno è Dylan Dog, l'unico "Indagatore dell'Incubo" del mondo.
Le sue parcelle sono basse, e molto spesso non si fa neanche pagare: i soldi non gli interessano (e infatti ha quasi sempre il portafoglio vuoto e non riesce neppure a pagare l'affitto o le bollette del telefono o del gas).
È la paura ad affascinarlo, la paura irrazionale e inspiegabile dell'ignoto. E lui stesso ha paura: non è certo un eroe invincibile, e anzi a volte non riesce proprio a risolvere il caso, a uccidere il mostro, a scacciare l'incubo. O più spesso ci riesce solo in parte, e quando tutto sembra finito, l'orrore ricompare... Un anti-eroe, dunque? Neanche: soltanto un uomo.
Un uomo che, a differenza di tanti, non rifiuta l'ignoto ma tenta anzi di penetrarlo e comprenderlo, specialmente quando il mistero e l'orrore si celano nel profondo dell'inconscio. Ironico, impulsivo, problematico, pieno di dubbi su se stesso e sul mondo, forte e tenero nello stesso tempo, Dylan Dog odia la violenza (ha una vecchissima pistola, ma non la porta quasi mai, e colpisce unicamente per difendersi), ama le donne (e puntualmente, quasi in tutti gli episodi, ha anche un'avventura sentimentale), si diverte a suonare il clarinetto (il "Trillo del Diavolo" di Tartini) e a costruire un modellino di galeone che forse non finirà mai, è un accanito cinefilo, legge molto e di tutto, adora la pizza e si veste sempre nello stesso modo (ha una serie infinita di giacche nere, camicie rosse e jeans).
E nonostante tutti gli orrori e le allucinanti assurdità di cui è stato testimone, non si può dire che creda ancora del tutto, ciecamente, al soprannaturale. In molti casi, come quelli dei fenomeni Esp o degli Ufo, il suo motto è: "Non ci credo, ma ci spero".
Come Woody Allen, Dylan ha la passione del clarinetto (e della musica in genere, dalla classica all'heavy metal), ma, a dire la verità, come musicista non è un granché.
Questo non gli ha impedito, durante una delle sue rarissime trasferte fuori dall'Inghilterra, di fare un duetto, a New York, proprio con il grande Woody...
Quanto al galeone, uno degli emblemi della serie, il modellino a cui Dylan Dog lavora fin dal numero 1, e che probabilmente non finirà mai, è diventato nelle storie un simbolo multiforme: può rappresentare la nave che conduce all'aldilà o, al contrario, la speranza nella vita e nella forza della fantasia.
Dylan è stato, in passato, un forte bevitore, ma è riuscito a disintossicarsi grazie agli Alcolisti Anonimi, e quando può non perde l'occasione di mettere in guardia contro i pericoli dell'alcol, ben più gravi e diffusi di quelli della droga.
In compenso non fuma, ed è un ecologo e soprattutto un animalista accanito. E le donne? Vizi o virtù? Certo, ne ha avute
moltissime, ma è proprio l'opposto del "seduttore" che pensa unicamente al sesso: per Dylan contano soltanto i sentimenti, e il sesso è sempre e soltanto per amore, vero amore.

lunedì 3 marzo 2008

NAPOLI - INTER 1-0...SPETTACOLO PURO!!!


LA CAPOLISTA CADE A NAPOLI

Il San Paolo accoglie il ritorno dell'Inter a Napoli per il posticipo della ventiseiesima giornata; l'atmosfera è quella delle grandi occasioni e nell'aria si respira un velato ottimismo per la sfida con l'imbattuta capolista, priva però di molti titolari.
I nerazzurri schierano un'inedita coppia offensiva formata da Suazo e Balotelli, supportati da Figo. Cambiasso non ha recuperato e va direttamente in tribuna, quindi Mancini lancia dal primo minuto Maniche nelle vesti di playmaker e ai suoi lati Vieira e Hugo Pelé.
Reja, messo alla gogna dopo le ultime deludenti uscite dei partenopei, propone un 3-5-2, tanto mal sopportato dai tifosi napoletani, quanto caro al tecnico stesso, e ritrova la coppia titolare, Lavezzi e Zalayeta, entrambi assenti nelle ultime due giornate.
Sin dalle prime battute di gioco si può intravedere il leit-motiv della partita che sarà: Napoli molto aggressivo, Inter impacciata e imprecisa. Al 3' minuto l'episodio chiave: Julio Cesar tenta un improvvido dribbling su Lavezzi, ma si allunga la palla, che arriva a Zalayeta. Il Panteròn calcia di prima e beffa il portiere nerazzurro con un pallonetto. Il Napoli, spinto da un pubblico festante, gioca e attacca sulle ali dell'entusiasmo e crea non pochi pericoli al portiere brasiliano, il quale però, dopo la grave topica in occasione del vantaggio napoletano, è assolutamente impeccabile. Le accelerazioni di Lavezzi e Hamsik sono letali e i difensori interisti fanno molta fatica a contenerle; entrambi arrivano più volte alla conclusione, ma non riescono a raddoppiare il vantaggio. La difesa interista è assolutamente nel pallone e rischia di combinare un pasticcio in più di un occasione: è decisivo Julio Cesar quando salva il risultato con un balzo prodigioso, con la palla indirizzata in porta dallo stesso Materazzi. Col passare dei minuti, anche l'Inter comincia a mettere fuori la testa e si rende pericolosa con Suazo: Gianello emula lo storico Garella e si oppone con i piedi al tiro ravvicinato dell'honduregno. La direzione dell'arbitro Rizzoli non è impeccabile: lascia troppo correre in alcune occasioni e dimentica di sanzionare brutti falli.
Sul finire del primo tempo, dura gomitata di Contini ai danni di Balotelli, che rimane a terra per alcuni istanti; ha rischiato il cartellino rosso il difensore napoletano, non nuovo a questi spiacevoli gesti.

La seconda parte di gara non si discosta dalla prima per intensità: le squadre sono più lunghe e le ripartenze continue. Mancini sostituisce Maniche con Zanetti e anche Chivu deve abbandonare il campo per un infortunio alla spalla. E' l'ennesimo problema fisico che colpisce i difensori dell'Inter in questa stagione: al posto del rumeno entra Crespo. Lavezzi pare indemoniato e, come nel primo tempo, i difensori interisti non riescono a prendere le misure al Pocho. Il Napoli avrebbe l'occasione per chiudere definitivamente la partita al 78': Julio Cesar esce di piede, anticipando Gargano, ma Rizzoli concede un calcio di rigore per un presunto contatto. Sul dischetto si presenta l'autore del primo gol, ma il portiere è superlativo nella parata: la palla è indirizzata a fil di palo, ma Julio Cesar ci arriva con la manona. L'Inter tenta gli ultimi confusi assalti, ma non riesce a costruire azioni degne di essere chiamate tali e il triplice fischio dell'arbitro fa esplodere la gioia del San Paolo.

Arriva così la prima sconfitta stagionale in campionato per l'Inter: una serie di cause poteva comunque far presupporre ad un risultato del genere. Vuoi per le tante assenze, vuoi per la roccaforte in cui si trasforma il San Paolo quando il Napoli gioca in notturna, la vittoria degli azzurri non era imprevedibile. Una piazza capace di esaltarsi e deprimersi da un momento all'altro quella napoletana, ma assolutamente infuocata nel sostenere la squadra, che ora diventa decisiva nella lotta scudetto. Dopo avere riaperto il campionato, c'è la possibilità che possa immediatamente richiuderlo nella sfida di settimana prossima con la Roma.
Con buona pace dei tifosi giallorossi...

NAPOLI-INTER 1-0 (primo tempo 1-0)

MARCATORE: Zalayeta al 3'.

NAPOLI (3-5-2): Gianello; Santacroce, Cannavaro, Contini; Mannini (82' Grava), Blasi, Gargano, Hamsik (93' Bogliacino), Savini; Lavezzi, Zalayeta. (Navarro, Rullo, Montervino, Dalla Bona, Calaiò).

All.: Reja

INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Rivas, Materazzi, Chivu (51' Crespo); Figo (78' Jimenez), Vieira, Pelé, Maniche (46' J. Zanetti); Suazo, Balotelli. (Toldo, Fatic, Stankovic, Solari).

All.: Mancini

AMMONITI: Chivu (I), Rivas (I), Santacroce (N), Blasi (N), Mannini (N), Contini (N)

ARBITRO: Rizzoli.

24^ GIORNATA

RISULTATI DELLA 24^GIORNATA:

PAOLO - FELICE 1-2

SALVIO - PIETRO 3-1

ENZO - MARIO 0-0

SASI - CARMINE 0-1


CLASSIFICA DOPO LA 24^GIORNATA:

CARMINE 47

MARIO 38

FELICE 36

ENZO 32

SASI 31

PAOLO 29

SALVIO 27

PIETRO 25

23^ GIORNATA

RISULTATI DELLA 23^ GIORNATA:

MARIO - SASI 3-1

PIETRO - ENZO 1-0

FELICE - SALVIO 1-2

CARMINE - PAOLO 2-1

CLASSIFICA DOPO LA 23^GIORNATA:

CARMINE 44

MARIO 37

FELICE 33

ENZO 31

SASI 31

PAOLO 29

PIETRO 25

SALVIO 24

22^ GIORNATA

RISULTATI DELLA 22^GIORNATA:

SALVIO - PAOLO 2-0

ENZO - FELICE 2-2

SASI - PIETRO 2-1

MARIO - CARMINE 2-1


CLASSIFICA DOPO LA 22^GIORNATA

CARMINE 41

MARIO 34

FELICE 33

ENZO 31

SASI 31

PAOLO 29

PIETRO 22

SALVIO 21

Maradona

Maradona