MITICA ROMA: vola ai quarti!!!
La Roma si presenta al Bernabeu con due novità: Panucci e Pizarro, in non perfette condizioni, partono dalla panchina. Dentro, al loro posto, Cicinho e Aquilani. Juan è recuperato e parte titolare in difesa accanto a Mexes.
Il Real, senza gli infortunati olandesi Van Nistelrooy, Sneijder e Robben, e lo squalificato Sergio Ramos, rispolvera per la fascia destra difensiva Michel Salgado e si affida al tridente Robinho-Raul-Julio Baptista.
Torna, dopo un mese, Pepe al centro della difesa con Cannavaro.
Il primo tempo comincia un po’ in sordina, con le due squadre che si studiano e il Real che non trova gli spazi per affondare i colpi. Poco dopo il quarto d’ora di gioco la partita si accende: al 17’ Baptista calcia una punizione resa pericolosa da una deviazione della barriera: Doni c è. Sul capovolgimento di fronte clamorosa occasione per la Roma: Aquilani prima c entra l’incrocio dei pali con un siluro dai 30 metri da posizione decentrata e, sull’azione susseguente, lo stesso Aquilani fa partire un altro tiro pericolosissimo deviato in angolo da Casillas. Al 21’ la risposta del Real: su errore difensivo di De Rossi, Baptista da buona posizione non inquadra la porta, anche per merito di Mexes che lo disturba.
Dopo questi lampi la partita torna a viaggiare a ritmi piuttosto bassi. Il Real ha più possesso palla ma non riesce a sfondare, la Roma gioca con molta, forse troppa tranquillità, con disinvoltura, sbagliando alcuni disimpegni ma non disdegnando assolutamente diversi raid offensivi.
Ma il primo tempo non offre altri spunti. Squadre al riposo sullo zero a zero.
Il secondo tempo parte in quarta con 2 azioni pericolose nei primissimi minuti. Baptista coglie, su punizione, la parte superiore della traversa e Perrotta, su cross di Cicinho, spara su Casillas da buona posizione prima che Cannavaro spazzi via in semi-rovesciata.
Il Real, ovviamente, spinge nella speranza di segnare il goal qualificazione, ma nonostante schiacci la squadra di Spalletti non crea particolari pericoli, se non con tiri da fuori area.
Al 64’ la svolta della gara: uno spento Mancini esce per far spazio a Mirko Vucinic che, un minuto dopo il suo ingresso, prende, su cross di Tonetto, una clamorosa traversa con la palla che rimbalza sulla linea.
Sul successivo contropiede del Real, Robinho si presenta al tiro in area da buona posizione ma il pallone sbatte sul braccio di Juan: involontario per l’arbitro.
Ma la Roma è vivissima e al 70’ Vucinic effettua un gran numero su Pepe che lo stende. Il portoghese commette un ingenuità perché probabilmente Cannavaro sarebbe arrivato prima di Vucinic sulla palla. Ma l’arbitro è inflessibile e mostra per la seconda volta il cartellino giallo al portoghese.
Il Real, in 10, va subito in difficoltà sul pressing alto della Roma e tre minuti dopo l’espulsione la squadra di Spalletti passa in vantaggio: cross dalla trequarti di Tonetto e imperioso stacco di Taddei, il peggiore in campo fino a quel momento, che pesca l’incrocio dei pali dal dischetto del rigore: è il meritato vantaggio per la Roma che, purtroppo, dura poco.
Appena due minuti dopo il goal di Taddei, il Real, preso dalla foga, non si accorge di Perrotta a terra e prosegue nella sua azione: Robinho serve Raul, tra l’altro in posizione netta di fuorigioco, che solo davanti a Doni non perdona.
Grandi polemiche tra De Rossi e Guti, reo di non aver spedito il pallone in fallo laterale. Perrotta è costretto ad uscire, al suo posto entra Pizarro.
Le merengues tentano gli ultimi, confusissimi, attacchi finali per portare la partita almeno ai supplementari, ma la Roma non soffre, anzi, controbatte con pericolosi contropiedi non sfruttati adeguatamente prima da Vucinic e poi da Cicinho. Taddei, nel frattempo, aveva fallito la doppietta personale sempre di testa.
Schuster tenta la mossa della disperazione, inserendo Soldato per Baptista, ma non fa altro che intasare ancora di più l’area romana, con l’unico risultato di tenere il pallone abbastanza lontano da Doni.
Al primo dei quattro minuti di recupero concessi dall'arbitro, il meritato goal della vittoria: Panucci, appena entrato al posto di Cicinho, si guadagna e batte una punizione: Vucinic non perdona la bella statuina di Cannavaro ed è il 2-1.
La partita finisce praticamente qui, con la splendida prestazione della squadra di Spalletti, mai seriamente in difficoltà e assolutamente letale nelle ripartenze. Decisivo l’ingresso di Vucinic che in poco più di mezzora di gioco prende una traversa, provoca l’espulsione di Pepe e timbra il cartellino con il goal qualificazione.
Il Real Madrid paga probabilmente le assenze del suo bomber principe Van Nistelrooy e del suo metronomo Sneijder, ma ci è sembrata una squadra senza capo né coda, che basava il suo gioco esclusivamente sui lampi di Robinho e Raul, e per il quarto anno consecutivo esce agli ottavi di finale.
La Roma, invece, per il secondo anno raggiunge i quarti e, in attesa dell’Inter, porta avanti il nome dell’Italia in Europa.
Il primo tempo comincia un po’ in sordina, con le due squadre che si studiano e il Real che non trova gli spazi per affondare i colpi. Poco dopo il quarto d’ora di gioco la partita si accende: al 17’ Baptista calcia una punizione resa pericolosa da una deviazione della barriera: Doni c è. Sul capovolgimento di fronte clamorosa occasione per la Roma: Aquilani prima c entra l’incrocio dei pali con un siluro dai 30 metri da posizione decentrata e, sull’azione susseguente, lo stesso Aquilani fa partire un altro tiro pericolosissimo deviato in angolo da Casillas. Al 21’ la risposta del Real: su errore difensivo di De Rossi, Baptista da buona posizione non inquadra la porta, anche per merito di Mexes che lo disturba.
Dopo questi lampi la partita torna a viaggiare a ritmi piuttosto bassi. Il Real ha più possesso palla ma non riesce a sfondare, la Roma gioca con molta, forse troppa tranquillità, con disinvoltura, sbagliando alcuni disimpegni ma non disdegnando assolutamente diversi raid offensivi.
Ma il primo tempo non offre altri spunti. Squadre al riposo sullo zero a zero.
Il secondo tempo parte in quarta con 2 azioni pericolose nei primissimi minuti. Baptista coglie, su punizione, la parte superiore della traversa e Perrotta, su cross di Cicinho, spara su Casillas da buona posizione prima che Cannavaro spazzi via in semi-rovesciata.
Il Real, ovviamente, spinge nella speranza di segnare il goal qualificazione, ma nonostante schiacci la squadra di Spalletti non crea particolari pericoli, se non con tiri da fuori area.
Al 64’ la svolta della gara: uno spento Mancini esce per far spazio a Mirko Vucinic che, un minuto dopo il suo ingresso, prende, su cross di Tonetto, una clamorosa traversa con la palla che rimbalza sulla linea.
Sul successivo contropiede del Real, Robinho si presenta al tiro in area da buona posizione ma il pallone sbatte sul braccio di Juan: involontario per l’arbitro.
Ma la Roma è vivissima e al 70’ Vucinic effettua un gran numero su Pepe che lo stende. Il portoghese commette un ingenuità perché probabilmente Cannavaro sarebbe arrivato prima di Vucinic sulla palla. Ma l’arbitro è inflessibile e mostra per la seconda volta il cartellino giallo al portoghese.
Il Real, in 10, va subito in difficoltà sul pressing alto della Roma e tre minuti dopo l’espulsione la squadra di Spalletti passa in vantaggio: cross dalla trequarti di Tonetto e imperioso stacco di Taddei, il peggiore in campo fino a quel momento, che pesca l’incrocio dei pali dal dischetto del rigore: è il meritato vantaggio per la Roma che, purtroppo, dura poco.
Appena due minuti dopo il goal di Taddei, il Real, preso dalla foga, non si accorge di Perrotta a terra e prosegue nella sua azione: Robinho serve Raul, tra l’altro in posizione netta di fuorigioco, che solo davanti a Doni non perdona.
Grandi polemiche tra De Rossi e Guti, reo di non aver spedito il pallone in fallo laterale. Perrotta è costretto ad uscire, al suo posto entra Pizarro.
Le merengues tentano gli ultimi, confusissimi, attacchi finali per portare la partita almeno ai supplementari, ma la Roma non soffre, anzi, controbatte con pericolosi contropiedi non sfruttati adeguatamente prima da Vucinic e poi da Cicinho. Taddei, nel frattempo, aveva fallito la doppietta personale sempre di testa.
Schuster tenta la mossa della disperazione, inserendo Soldato per Baptista, ma non fa altro che intasare ancora di più l’area romana, con l’unico risultato di tenere il pallone abbastanza lontano da Doni.
Al primo dei quattro minuti di recupero concessi dall'arbitro, il meritato goal della vittoria: Panucci, appena entrato al posto di Cicinho, si guadagna e batte una punizione: Vucinic non perdona la bella statuina di Cannavaro ed è il 2-1.
La partita finisce praticamente qui, con la splendida prestazione della squadra di Spalletti, mai seriamente in difficoltà e assolutamente letale nelle ripartenze. Decisivo l’ingresso di Vucinic che in poco più di mezzora di gioco prende una traversa, provoca l’espulsione di Pepe e timbra il cartellino con il goal qualificazione.
Il Real Madrid paga probabilmente le assenze del suo bomber principe Van Nistelrooy e del suo metronomo Sneijder, ma ci è sembrata una squadra senza capo né coda, che basava il suo gioco esclusivamente sui lampi di Robinho e Raul, e per il quarto anno consecutivo esce agli ottavi di finale.
La Roma, invece, per il secondo anno raggiunge i quarti e, in attesa dell’Inter, porta avanti il nome dell’Italia in Europa.
REAL MADRID-ROMA 1-2 72' Taddei, 75' Raul (RM), 91' Vucinic
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; Salgado (64' Torres), Pepe, Cannavaro, Heinze; Diarra (61' Drenthe), Gago; Guti, Baptista (85' Soldado), Robinho; Raul
All. Schuster
Roma (4-2-3-1): Doni; Cicinho (87' Panucci), Mexes, Juan, Tonetto; Aquilani, De Rossi; Perrotta (76' Pizarro), Taddei, Mancini (65' Vucinic); Totti
All. Spalletti
Ammoniti: Heinze, Pepe, Guti (RM), Taddei, De Rossi, Perrotta, Cicinho, Aquilani, Tonetto (R)
Espulsi: Pepe (RM)
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